Passeggiata nel bosco

Bocconcino: strumento di apprendimento o controllo?

Durante le mie passeggiate nel bosco, incontro spesso persone con il proprio cane che prima di incrociarmi prendono un bocconcino dalla tasca e lo tengono all’altezza della pancia per attirare l’attenzione del cane verso di sé, fino a quando non li ho oltrepassati. Rifletto molto quando vedo queste situazioni, chiedendomi: pur adottando un’educazione gentile, cosa impara davvero il cane in questi casi? A mantenere l’attenzione sul bocconcino per diverso tempo? Ma a livello cognitivo, cosa apprende veramente?, Come elabora la situazione e com’è il suo stato emozionale? Qual’è l’obbiettivo: farlo rimanere calmo, non reattivo e sopratutto sotto controllo, quando incontra qualcuno?

In genere, un cane che viene “controllato” con il bocconcino durante una passeggiata, nel momento in cui incrocia o incontra altre persone, sviluppa una forte attivazione verso il bocconcino stesso. L’emozione che prova è anticipatoria e reattiva già quando vede qualcuno in lontananza, e la sua rappresentazione mentale dell’incontro – e di conseguenza il comportamento – non cambia realmente.

Come possiamo fare, allora, affinché il cane impari da sé, senza bocconcino, a non reagire, a non sentirsi reattivo o preoccupato?

La chiave sta nel promuovere il suo autocontrollo, offrendogli la possibilità di vivere l’incontro o l’incrocio con altre persone in modo diverso, con un’emozione meno reattiva e un’esperienza positiva. Questo favorirà una diversa elaborazione mentale dell’esperienza, portando a un cambiamento positivo del suo comportamento anche in altre circostanze.

Il discorso cambia per i cani che provano timore o paura nell’incontrare altre persone sul loro cammino. In questi casi, non è opportuno insistere né con il bocconcino, né tantomeno costringerlo alla vicinanza con altre persone. La fiducia che il tuo cane ha in te viene minata se lo costringi a fare cose che non vuole. Il tuo cane deve potersi fidare del fatto che non lo metterai in situazioni che per lui sono fonte di sofferenza. La fiducia basata su una relazione sana e rispettosa, costruita sulla conoscenza dei reali bisogni del cane, deve essere la base per aiutarlo ad aprirsi a nuove esperienze.

In generale, escludendo problematiche specifiche, la costruzione della fiducia, fondata sulla conoscenza dei bisogni del cane, rappresenta sempre il pilastro su cui basare l’educazione.

E tu, hai un cane reattivo o timoroso?

Quali sono i contesti in cui osservi un comportamento reattivo o pauroso del tuo cane? Cosa pensi sia importante imparare in un corso di educazione cinofila?